domenica 19 luglio 2015

Dizionario napoletano: "Zandraglia"


 Il termine Zandraglia o Zantraglia è altamente offensivo se rivolto ad una donna. Infatti la si ritiene cianciosa, volgare, rumorosa, sgradevole.....
Si può', con lo stesso termine, indicare anche una moltitudine di persone rumorose, sgradevoli.....
Due sono le possibili origine etimologiche. Una la vuole originaria dallo spagnolo andrajo che vuol dire cencio, straccio.
L'altra, molto più' complessa, fa riferimento al tempo in cui al Maschio Angioino c'era il Re. Dai balconi del castello volavano spesso gli avanzi dei lussuosi pranzi reali. L'incaricato gettava i resti gridando "Les entrailles" (riferendosi alle interiora degli animali). Al grido, il popolo affamato accorreva tra urla e schiamazzi. Faceva Zandraglia.


 La zandraglia , nella prima accezione, non solo è volgare, sguaiata, chiassosa, ignorante, ma emana anche un irresistibile profumo di ascella, percepibile da diversi metri di distanza. Si può dire  che la vajassa sia la sua evoluzione naturale. Il termine zandraglia probabilmente deriva dal francese “les entrailles” e “Les entrailles!” era il grido con cui i servitori di corte annunciavano, come sopra accennato, ai tempi in cui c’era ancora il re al Maschio Angioino, che stavano per gettare i resti dell’opulenta cena del monarca. In attesa, di sotto, le zandraglie, che erano capaci di uccidersi per un pezzetto di cibo in più. La parola zandraglia designava anche le donne che dovevano ripulire i campi di battaglia dai resti umani e che, spesso e volentieri (anzi sempre) litigavano tra loro per accaparrarsi un paio di scarpe, piuttosto che un pantalone o un effetto personale a caso. Ma la migliore descrizione di quella che è la zandraglia, pur senza nominarla, ce la fornisce Matilde Serao descrivendo il pendino di Santa Barbara, angusto vicolo napoletano:  “Da una parte e dall’altra abitano femmine disgraziate, che ne hanno fatto un loro dominio e, per ozio di infelici disoccupate, nel giorno e per cupo odio contro l’uomo, buttano dalla finestra, su chi passa, bucce di fichi, di cocomero, spazzatura, torsoli di spighe: e tutto resta, su questi gradini, così che la gente pulita non osa passarvi più”. Per inciso, ovviamente non passava neanche la Polizia e le zandraglie vivevano senza disturbo. 

      Dizionario napoletano

1 commento: